Non tutte le agevolazioni con legge 104 nel 2024 sono legate strettamente al parente che convive con il disabile: quello che c’è da sapere
Come ormai noto, la Legge n. 104/1992, ossia la legge quadro per l’assistenza, l’integrazione sociale e i diritti delle persone con handicap, offre una serie di diritti e agevolazioni sia per le persone con disabilità accertate che per coloro che si prendono cura di loro.
Basti pensare al fatto che i caregiver dipendenti hanno diritto a diverse agevolazioni sul lavoro, come la possibilità di rifiutare turni notturni, di scegliere la sede di lavoro con priorità e di non essere trasferiti senza il loro consenso. Questo, ovviamente, a scopo di assistenza. Inoltre, sono previste diverse agevolazioni come l’esonero dal bollo auto e la detrazione per l’acquisto del mezzo. Oltre che, un sostanzioso sconto per comprare apparecchi elettronici, che possono spaziare da un semplice smartphone ad un più elaborato monta scala.
Tutto abbastanza chiaro, se non fosse per un dubbio comune. Se un caregiver abita in una residenza diversa da quella del disabile ha diritto alle stesse agevolazioni? Prendiamo il caso di un nipote che assiste lo zio con indennità di accompagnamento. Può beneficiare anch’esso dei tre giorni di permesso mensile se non vivono insieme? E cosa succede riguardo al congedo biennale? A tutte queste domande, la legge non lascia dubbi in merito.
In primo luogo è bene chiarire che le agevolazioni previste dalla legge 104/92 non richiedono necessariamente la residenza congiunta del caregiver e dell’assistito. Tuttavia, vi sono delle regole riguardanti il grado di parentela che devono essere rispettate.
Secondo l’articolo 33 della legge 104/1992, il caregiver ha diritto a tre giorni al mese di permesso mensile retribuito coperto da contribuzione figurativa per assistere persone con disabilità grave. Queste persone devono essere parenti o affini fino al secondo grado. Nel caso di parentela di terzo grado, come nel caso di un nipote che assiste una zia, i permessi sono previsti solo in determinate circostanze, come il mancato o il decesso dei genitori, del coniuge (o convivente) o del convivente di fatto, oppure se stessi sono affetti da patologie invalidanti o hanno compiuto i 65 anni di età.
Per quanto riguarda la residenza, se il parente assistito risiede in un Comune distante più di 150 chilometri da quello del caregiver, quest’ultimo deve presentare un titolo di viaggio o altra documentazione idonea a comprovare il raggiungimento del luogo di residenza dell’assistito.
Le agevolazioni per la pensione anticipata, inoltre, prevedono formule specifiche per i caregiver, come l’Opzione Donna e l’APE Sociale, che offrono agevolazioni riguardanti il numero di anni di contributi versati e l’età anagrafica. Infine, tra le varie agevolazioni previste per i caregiver, non per forza conviventi, che assistono familiari con disabilità, è incluso anche l’acquisto agevolato dell’auto, con IVA ridotta al 4% e in alcuni casi l’esenzione dal bollo auto, sempre soggetta a specifiche condizioni.
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